“Fatica di solchi di mare, visione di viaggi da amare. L’approdo nel tempo si ergeva sicuro di luce divina. Famiglia di terre custode Brunetti del far e d’operare”.
(U.G.) Brunetti d’Opera è il classico blend del Cerasuolo di Vittoria, unica DOCG siciliana: 60% Nero d’Avola, 40% Frappato.
L’aspetto è un bel rosso rubino fitto e luminoso. E’ un susseguirsi graduale, raffinato, di tinte di frutta rossa fresca (marasca), cannella, chiodi di garofano, ginepro, e in un lento svelarsi anche cenni di vaniglia e sfumature di macchia mediterranea.
Il gusto è sfrontato, vivace, sostenuto da una decisa acidità e tanta sapidità mentre i tannini sono levigati e di buona fattura. Scorre corposo, equilibrato, armonico, e sfodera un finale coerente di frutta rossa. E’ fra i migliori Cerasuolo di Vittoria della sfera “Classico” assaggiati nell’ultimo anno. Ben fatto, ben calibrato, con prospettive di ulteriore miglioramento per i prossimi 3-5 anni.
Vinificazione: affinamento 9 mesi in barriques (solo per il Nero d’Avola), poi 2 anni tra vasca di cemento e bottiglia.
L’occasione per degustarlo in anteprima è stata l’inaugurazione della nuova cantina di Casa Grazia, lo scorso settembre, nelle campagne di Gela (CL). Brunetti d’Opera è la prima annata prodotta (la 2019) di un’etichetta chiara espressione del territorio e che assume un significato particolare per la produttrice: è il vino che Maria Grazia Di Francesco ha dedicato al marito, Angelo Brunetti. Le uve sono coltivate nella Riserva Naturale del Lago Biviere (vedi foto copertina) dove i suoli sono sabbiosi con presenza di ciottoli. In tutti i vini di Casa Grazia si riverberano gli effetti della sapidità del lago e la salinità del vicino mare, perfetta sintesi della filosofia aziendale (“Vini in vigna”) di cui è fautore l’enologo Tonino Guzzo.
Ci piace ricordare brevemente la storia di questa realtà vitivinicola dell’isola in notevole ascesa. La famiglia Brunetti inizia la coltivazione dei campi e dei vigneti già all’inizio del Novecento. Negli anni ’50 parte degli edifici dell’attuale cantina erano di proprietà dell’allora ministro gelese Salvatore Aldisio, il quale in seguito lasciò i suoi beni alla Chiesa (nello specifico ai Salesiani), in cambio dell’impegno di continuare la tradizione agricola dei terreni. L’acquisizione della famiglia Brunetti-Di Francesco risale al 2015. Ma è nel 2005 che Casa Grazia imbottiglia il suo primo vino.
La nuova cantina è stata realizzata all’insegna della sostenibilità dei materiali usati, su progetto dell’architetto Vincenzo Castellana di Gela. Predominano due colori nella palette: il giallo kraft per gli intonaci dell’edificio più recente; il verde lago che caratterizza maniglie, infissi in legno, porte, portoni. Un’opera di ristrutturazione e costruzione che denota gusto elegante e raffinato: lo hanno fortemente voluto Maria Grazia e Angelo, trasformando la cantina (vi è anche una piccola cappella per i momenti di raccoglimento e spiritualità), in un luogo accogliente per chi vi lavora e per gli ospiti. “Vorrei che questo diventasse un polo culturale in cui si possa parlare non solo di vino ma anche di arte in tutte le sue espressioni”, è l’auspicio di Maria Grazia. Che noi condividiamo pienamente.