Sparkle è giunto alla ventunesima edizione della sua guida ai migliori spumanti secchi d’Italia, una tra le più interessanti pubblicazioni nell’ambito enogastronomico nazionale. Un lavoro strutturato su degustazioni attente e rigorose che utilizzano un metodo che è diventato un punto di riferimento sul mercato, le sfere. Il punteggio degli spumanti va da 1 a 5 sfere, laddove le 5 sfere diventano sinonimo di eccellenza ed il parametro principale per la valutazione si basa su un concetto semplice ma altrettanto efficace, il perlage.
In questa edizione della guida edita da Cucina & Vini sono state attribuite le “5 Sfere” a 89 etichette su un totale di 860 vini selezionati rispetto ai 2500 assaggi totali.
E anche quest’anno la regione leader risulta essere il Veneto con 278 vini in guida, seguita dalla Lombardia che registra 256 presenze. Il Trentino è stabile con ben oltre 120 vini in guida, mentre continua lentamente l’ascesa del Piemonte, grazie al progressivo incremento di produzione della Docg Alta Langa con un sempre più crescente numero di aziende. Tra gli 89 spumanti premiati con le 5 Sfere guida la Lombardia con 28 allori, seguita dal Trentino con 22 e dal Veneto con 19. Quindi il Piemonte con 7, l’Alto Adige con 5 , Abruzzo, Lazio e Umbria con 2 ed infine la Valle d’Aosta e l’Umbria che, con uno spumante a testa, chiudono la rosa dei vini premiati. In termini di denominazioni di origine la classifica vede in testa la Franciacorta con 23 etichette, seguita dal Trento DOC con 22 ed il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore con 18.
“Anno dopo anno, ci si stupisce per le vette di eccellenze raggiunte, condivise dalle tante etichette: in termini di qualità assoluta e legate a una competenza tecnica e in termini di capacità di suscitare emozioni, aspetto fondamentale, ma che non può prescindere dal precedente” afferma Francesco d’Agostino, curatore della guida.
La crescita dei consumi delle bollicine negli ultimi vent’anni testimonia come questo comparto si sia sdoganato dalla semplice tendenza o moda dell’aperitivo verso un reale consumo di questa tipologia di vino anche a tavola grazie alla crescente qualità e finezza del comparto spumantistico italiano: difatti i numeri forniti dall’ Icqrf relativi al periodo 1 agosto 2021 – 31 luglio 2022 parlano di 1 milione e 120.000 bottiglie totali, con un incremento di produzione del 13,4% rispetto allo stesso periodo 2020/2021 (988.100 bottiglie).
Ma dopo tutti questi numeri, ecco le note di tasting relative agli assaggi degli spumanti che più ci hanno emozionato.
– 5 Sfere –
Il Valdobbiadene Prosecco Superiore Cartizze Dry di Adami quest’anno è stato insignito del titolo di Vino dell’emozione. Glera 100%. Brillante e luminoso con un perlage fitto e persistente. Ingresso floreale e fruttato con intense note di mela, pera e rosa. Sorprende per il grande equilibrio gustativo, con buona corrispondenza all’olfatto.
Cartizze è il toponimo che identifica un’area di 108 ettari nel Comune di Valdobbiadene, esattamente nello specifico tra le frazioni di Santo Stefano, Saccol e San Pietro di Barbozza. Questa sottozona è riconosciuta come apice qualitativo della denominazione poiché il microclima, l’esposizione a sud, la ventilazione costante e la composizione del terreno ricco di arenarie e argille generano un’oasi naturale per la coltivazione dell’uva Glera, favorendo la crescita di viti sane e regalando delle caratteristiche di pregio. Sull’origine del nome, l’ipotesi più diffusa è quella che fa derivare il nome da “gardizze”, termine del dialetto locale indicante i graticci usati per la surmaturazione delle uve, anche se al contrario nel Cartizze l’uva non viene raccolta tardivamente né viene fatta appassire: si vendemmia quando l’uva giunge alla giusta maturazione, garantendo equilibrio tra acidità, grado zuccherino e buona concentrazione di aromi.
Franciacorta Riserva Bagnadore Dosaggio zero 2018 di Barone Pizzini. Chardonnay 62%, Pinot Nero 38%. Prodotto in quantità limitate solo nelle migliori annate. Dedicato a Pierjacomo e Piermatteo Ghitti detti i Bagnadore, dal nome del torrente che scorre accanto alla quattrocentesca dimora di famiglia a Marone, sul lago d’Iseo. Le uve provengono da una vigna le cui piante, di quasi 30 anni, godono dei benefici di un vicino bosco che mitiga il clima, garantendo una buona escursione termica giorno-notte e favorendo ricchezza di biodiversità. Maturazione per 8 mesi in vasche inox 70% e in barrique 30% con frequenti batonnage. Affinamento in bottiglia sui lieviti per 74 mesi. Si presenta al calice di un affascinante tonalità dorata e con un perlage finissimo e fitto. Ampio e complesso al naso con note di pasticceria, cedro e limoni. Sorso complesso, di bella acidità ed estrema freschezza.
Alarosa Rosé Brut Vigne del Patrimonio . Pinot Noir 90%, Chardonnay 10%. L’azienda è situata sulle pendici vulcaniche che vanno dal lago di Bolsena ad Ischia di Castro. Il nome attesta il suo legame con il territorio: la denominazione storica era infatti nella “Provincia del Patrimonio di S. Pietro,” essendo parte dello Stato Pontificio dal Medioevo fino alla nascita dello Stato Italiano. Il logo riproduce il leone alato etrusco, ritrovato in una tomba etrusca a poche centinaia di metri dai vigneti di proprietà dell’azienda. Scavi archeologici hanno riportato alla luce una villa-fattoria d’epoca romana, che testimonia il tipo di attività qui svolta e l’attitudine del territorio alla coltivazione della vite. Fermentazione in acciaio a basse temperature, rifermentazione sui lieviti per 30 mesi. Color rosa tenue nel calice, luminoso, con bollicine fini e persistenti. Piccoli frutti rossi, fragoline di bosco e fresche note floreali di fresia al naso. Al palato vivace e deciso con gradevole rimandi fruttati, sapido e con finale persistente. Spumante dalla grande versatilità.
Trento Doc Monsieur Martis Rosé de Noir Riserva 2017 di Maso Martis. Pinot Menieur 100%. Fin dagli anni ’80 quest’azienda coltiva, nei suoi 12 ettari di vigneto, il Meunier, appartenente alla famiglia dei Pinot. L’origine del nome Meunier, in francese “mugnaio”, deriva dalla caratteristica patina lanuginosa e quindi all’apparenza imbiancata di farina, della pagina inferiore della foglia. Molto amato e diffuso in Francia, questo vitigno è entrato a far parte del disciplinare della Trento doc anche se non è ancora molto diffuso. Alla vendemmia manuale con attenta selezione dei grappoli, segue una pressatura soffice delle uve ed il mosto resta in contatto con le bucce per l’estrazione del colore e dei precursori aromatici più nobili. Fermentazione e permanenza del vino base sui lieviti in acciaio fino alla fine dell’inverno. In primavera viene imbottigliato con lieviti selezionati e lasciato affinare per 48 mesi Nel calice un ramato tenue luminoso, un perlage assai fine e persistente. Il complesso ventaglio olfattivo comprende piccoli frutti rossi, lampone, melograno, mirtillo rosso, e note più morbide di uva spina che si intrecciano a note speziate. Cremosità e croccantezza si combinano in una vibrante acidità che solletica piacevolmente il palato. Un sorso suadente, uno spumante da non perdere!
Trento Riserva Erminia Segalla Extra Brut 2014 di Pisoni. Chardonnay 100%. I Pisoni tra i primi produttori in Trentino e tra i soci dell’Istituto Trento doc, vantano una lunga storia nell’arte dello Spumante Metodo Classico, una tradizione che affonda le sue radici nei primi anni settanta. L’esclusività della produzione degli spumanti Pisoni deriva dall’unicità della Valle dei Laghi, tra il Lago di Garda e le Dolomiti del Brenta, un territorio che gode di un microclima mediterraneo che favorisce la formazione di particolari profumi ed aromi nelle uve che si riflettono nella raffinatezza di ogni bottiglia. Raccolta manuale, fermentazione e permanenza del vino base in acciaio fino alla fine dell’inverno, quando poi viene imbottigliato. Il riposo delle bottiglie avviene nella cantina scavata nella roccia, un vecchio rifugio antiaereo della seconda guerra mondiale, unico nel suo genere in quanto garantisce una temperatura naturale e costante di 12 °C durante tutto l’anno. La riserva affina 82 mesi, fondamentali per il raggiungimento di una importante complessità sensoriale. Dal color paglierino brillante con un fine perlage, al naso rivela un’elegante complessità di frutta matura a polpa gialla e note floreali che si intrecciano a penetranti sentori di lievito e croste di pane. Il sorso è sostenuto da una sensazione di agile pienezza, con i suoi 3 grammi/litro di residuo zuccherino. Molto elegante.
– 4 Sfere –
E’ la novità dell’azienda di Luni, la Cuvée Lunae Brut 2018 metodo classico millesimato, un uvaggio al 50% di Albarola e Vermentino. I vini base della cuvée derivano da una sola annata e sono frutto di un’accurata selezione delle uve raccolte a mano nei vigneti maggiormente vocati tra Castelnuovo Magra e il Mar Ligure. I vini restano in affinamento sulle fecce fini per circa 8 mesi e dopo il tiraggio le bottiglie restano a riposo prima della sboccatura per 26 mesi. L’albarola apporta acidità e sapidità, il vermentino caratterizza il vino col suo corredo aromatico. Note di macchia mediterranea e pesca bianca invadono il naso, trovando corrispondenza al gusto incalzato da note di pietra focaia. Finale lungo e fruttato.
-3,5 Sfere –
Franciacorta Golf 1927 Brut 2018 di Barone Pizzini. Chardonnay 100%. Il primo metodo classico ottenuto da uve biologiche, dedicato dal Barone Edoardo Pizzini all’impianto per il gioco del golf da lui fondato nel 1927, uno tra i primi in Italia. In etichetta una figura femminile stilizzata tratta da un’immagine dell’epoca, evoca lo spirito di innovazione che da sempre guida Barone Pizzini. Olfattiva di frutta secca, lievito e tostature; al gusto, una vibrante freschezza agrumata.
Pinot Nero 145 Rosé Brut 2018 dell’azienda Manuelina, nel cuore dell’Oltrepò Pavese. Pinot Nero 100%. L’azienda nasce nella prima metà del ‘900 e da allora ha percorso una lunga strada lastricata di dedizione e di grande attenzione alla selezione delle uve. Questo metodo classico rosé viene prodotto con uve raccolte manualmente nel vigneto identificato con il numero 145 sulla mappa catastale di Santa Maria della Versa. Le bucce restano a contatto con il mosto fiore per una notte. 36 mesi sulle fecce fini a temperatura controllata. Perlage fine e persistente in una tonalità rosa antico; naso intenso e complesso di piccoli frutti rossi, lievito e rosa canina. Sorso cremoso, di piacevole beva e lunga persistenza.
fonte dati: guida Sparkle 2023 , edita da Cucina&Vini