di Patrizia Pittia
Incontro Riccardo Marcuzzi nel mio girovagare con gli amici enoappassionati friulani. Classe 1995, laurea in Economia Aziendale, sorriso da bravo ragazzo e un grande sogno: produrre vino di qualità. Ci troviamo in località Giasbana, a San Floriano del Collio, sulla collina “Cujevi”, paesaggio dai rilievi vitati di estrema bellezza. A Nord, un triangolo rosso segna il confine con la Slovenia che dista 50 metri.
La prima curiosità è quella di chiedere come è nato il nome dato all’azienda.
“Per un fatto curioso – risponde Riccardo – la denominazione “officina viticola Marcuzzi”, nasce dal fatto che, ristrutturando il fabbricato abitativo, è stata individuata l’esistenza di una officina meccanica che serviva ai precedenti proprietari per la riparazione di trattori e attrezzature varie completa di chiavi e accessori adatti allo scopo. Perciò ho voluto dedicare la mia avventura enologica a questa scoperta”.
Sono stati innumerevoli i proprietari di origine nobili che hanno abitato questo luogo dagli inizi del Novecento: dalla Contea Asburgica di Gorizia, ai Della Torre, gli Attems fino alla casata dei Teuffenbach, i terreni coltivati a vite venivano gestiti da famiglie di coloni con contratti di mezzadria. Riccardo racconta che la passione per il mondo del vino lo ha portato ben presto a mettere radici sulla collina “Cujevi”.
Grazie all’aiuto di mamma Gabriella e papà Giancarlo, nel 2016 Riccardo è riuscito a rilevare l’intera proprietà, inclusa la casa colonica degli inizi del Novecento. Per affrontare una sfida così importante e acquisire nozioni per un serio percorso, il nostro giovane produttore in precedenza è stato impegnato in alcune aziende vinicole dove ha approfondito le tecniche di potatura grazie ai corsi creati da Simonit & Sirch. L’azienda può contare su 5 ettari di cui 3 vitati: a Est si trovano i vigneti di Friulano, Pinot Bianco e le vigne nuove di Malvasia; a Sud quelli di Pinot Grigio e ad Ovest gli impianti di Ribolla Gialla, Sauvignon e Cabernet Franc, l’unico rosso.
In quella che era la casa colonica è stata costruita la nuova cantina in cui un doppio isolamento interno-esterno permette un’efficienza termica importante mentre nella ex stalla è stato ricavato il magazzino.
Dopo le prime spiegazioni, Riccardo accompagna il nostro gruppo a visitare la vigna dove prevale l’allevamento Guyot: qui le piante hanno dai 20 ai 40 anni e insistono su suoli composti da marne-arenarie eoceniche. Un territorio dove la ponca dona carattere e territorialità ai vini. Gli enologi sono Erika Barbieri e Alberto Faggiani e la prima vendemmia è quella 2017. Dal 2020 l’azienda è la certificata biologica,
La degustazione dei vini si è svolta nella splendida sala affacciata sui vigneti. Riccardo ci tiene a ribadire che il suo obiettivo è quello di “creare Vini Vivi che abbiano caratteristiche diverse di annata in annata”.
La scelta delle etichette legata al territorio è rappresentata da un gioco geometrico con le diverse particelle colorate in base al vitigno mentre al centro il colore giallo dorato rappresenta il Collio. Le scritte sono in alfabeto braille e denotano le sensibilità di Riccardo.
La degustazione
BIRSA – Spumante metodo classico extra brut (Ribolla Gialla-Pinot Bianco)
La Ribolla Gialla, annata 2019 prima della fermentazione rimane una settimana a contatto con le bucce, mentre il Pinot Bianco, vendemmia 2020, fermenta in acciaio. I due vini dopo la presa di spuma rifermentano in bottiglia 24 mesi; sboccatura febbraio 2023. Nel calice bollicine fini e persistenti; al naso note agrumate e fruttate, la mela verde in primis; al sorso spiccata spalla acida, lievito e crosta di pane. Sapidità e mineralità vanno a braccetto con una chiusura di sorso nitida. Riccardo intende sperimentare diverse tipologie di Metodo Classico, inserendo altri vitigni in base alle annate.
CHARDONNAY 2020 14.5°
Frutto di una annata calda, le uve raccolte surmature vengono sottoposte a cinque giorni di macerazione a freddo. Dopo la fermentazione in acciaio, i lieviti indigeni rimangono a contatto con le fecce fini per un anno. Giallo dorato, al naso esplosione di frutta matura gialla, mela golden e cenni di pietra focaia, fa capolino la ginestra; al sorso calde spezie dolci avvolgenti, sapidità e grande mineralità, supportata dalla freschezza; lunga persistenza gusto-olfattiva per un vino di grande eleganza.
PINOT GRIGIO RAMATO 2019
Dopo la vendemmia, le uve rimangono a contatto con le bucce per una notte, segue la fermentazione in acciaio dove il vino riposa due anni.
Nel bicchiere presenta riflessi ramati luminosi; al naso profumi di caramello e lieviti, lieve fragolina; al sorso fresco e piacevole, poi si schiudono in sapidità e morbidezza che esaltano le note di caramello. Intrigante.
SAUVIGNON 2019 (clone R3)
E’ particolare l’interpretazione che Riccardo ha voluto dare al suo Sauvignon: le uve raccolte surmature con defogliazione in vigna due settimane prima della vendemmia, poi quattro giorni di macerazione a freddo, fermentazione in acciaio con lieviti indigeni, di seguito un anno di affinamento in tonneaux di rovere nuovi e usati con frequenti batonnage, segue un ulteriore periodo di permanenza in bottiglia. Al naso esplosione di note dolci, acacia, sambuco e mandarinetto, grande intensità gusto-olfattiva che danno a questo Sauvignon caratteristiche inaspettate!
RIBOLLA GIALLA 2020
Espressione della Ribolla Gialla del Collio, da uve surmature, seguono tre settimane di macerazione, poi fermentazione in botti di rovere da 2000 litri e affinamento in bottiglia senza filtrazioni. All’olfatto sentori di mela cotogna e note di thè e tostatura, al palato note fruttate mature e pepate, sfumature sapide e di freschezza.
CABERNET FRANC 2018
Per ora è l’unico rosso in azienda da uve Carmenere (in etichetta denominato Cabernet Franc), raccolte a piena maturazione. Dopo la fermentazione segue un primo affinamento in acciaio, seguite da due anni in barrique e un anno in tonneau.
L’aspetto è rosso rubino intenso, al naso ribes, note vegetali e spezie; in bocca scorre setoso con ritorno fruttato, tannini vivaci, con un lungo finale speziato. Un vino decisamente minerale.
In conclusione
Dopo questi assaggi siamo tutti convinti che Riccardo Marcuzzi sta facendo un ottimo lavoro, dimostrando una sua personalità spiccata che si riflette pienamente nei suoi vini. La sua determinazione ha coinvolto tutti noi enoappassionati. Perciò gli auguriamo di mantenere intatti l’entusiasmo e la passione che ci ha trasmesso.
Marcuzzi Officina Viticola
Località Giasbana 22 – San Floriano del Collio
www.marcuzziviticola.it
1 Comment
Sono stata personalmente a quell’interessante incontro e devo dire che è stato entusiasmante da ogni punto di vista. Ho conosciuto un territorio paesaggisticamente bello e la azienda di Riccardo Marcuzzi, giovane e appassionato della sua professione supportato da genitori in gamba che ci hanno accolto con il sorriso. Accogliente il luogo nel quale abbiamo potuto gustare i suoi preziosi vini e affascinante ascoltare gli esperti sommelier che con movimenti quasi da direttore d’orchestra movevano i calici in più direzioni accompagnando ogni sorso da frasi ricche di termini per addetti in materia , la sommelier seduta di fronte a me e della quale non ne ricordo il nome era un piacere ascoltarla, dopo un sorso commentava in modo poetico i vini che degustava. E le torte di Patrizia, una vera delizia!