di Gianna Bozzali
Mai come quest’anno la Pasqua sarà anomala. Per la situazione generale questo momento di fede e di gioia verrà ricordato per la mancanza della tradizionale tavolata con tutti i parenti. Molti però si stanno organizzando per riunirsi virtualmente utilizzando uno smartphone.
Si preannunciano così tavole imbandite che riuniranno parenti ed amici virtualmente lungo tutta la Penisola. Ed immaginando di unire a tavola l’Italia ecco come potrà questa presentarsi: quattro vini diversi per quattro territori lontani fra loro alcune centinaia di chilometri, ci aiuteranno a brindare in questa insolita domenica di Pasqua.
Si aprirà certamente con un antipasto: magari il classico antipasto pasquale a base di uova sode e verdure grigliate, o gli sfiziosi vol-au-vent di pesce e l’immancabile torta pasqualina. Andrà bene qui il Freisa di Chieri DOC frizzante dell’azienda Balbiano, storica cantina adagiata sulle colline torinesi, alla terza generazione, guidata oggi da Luca Balbiano. Il 2018 è un rosso semplice, gradevole dalla buona acidità che si sposa bene agli antipasti, in particolare quelli della tradizione piemontese, particolarmente grassi come il vitello tonnato. Un vino che mette tutti d’accordo e che dà la possibilità di apprezzare uno dei vitigni autoctoni più interessanti del nord Italia.
Ecco le prime portate: fettuccine al ragù d’agnello, cannelloni e lasagne alla bolognese. Potremmo servire a tavola l’Argylla dell’azienda Casale Cento Corvi, nel Comune di Cerveteri, a 40 km da Roma. Montepulciano in purezza, in precedenza chiamato “La nostra scelta” perché considerato il più rappresentativo della cantina. È un vino corposo dalla piacevole fragranza di frutta matura e fiori rossi appassiti, amplificati nella percezione dalla presenza di tannini morbidi.
Proseguendo il pasto, e scendendo lungo lo stivale alla ricerca di altri vini, eccoci arrivati ai succulenti secondi di carne tipici della tradizione come l’agnello, l’abbacchio o il capretto al forno. Per questi piatti fermiamoci in Puglia: per esaltarli ideale sarà l’annata 2016 del Ladislao della cantina Barsento. Un Negroamaro in purezza, affinato in botti grandi di rovere, dal colore rosso intenso e impenetrabile. Al naso arrivano forti i sentori di ciliegia matura, tabacco e carruba. Al sorso presenta un ottimo corpo e dei tannini accentuati che però bene si bilanciano con l’alcol e le note vanigliate che derivano dal suo affinamento in legno.
Infine immancabile il dolce. Con la tradizionale colomba pasquale andiamo in Sicilia con il Moscato di Noto DOC 2015 di Riofavara. Si tratta di un’azienda storica risalente al 1920, a conduzione familiare, nella culla del Val di Noto. Il Notissimo è un vino dai profumi intensi, con note mielose e di zagara, equilibrato in bocca, morbido e fresco allo stesso tempo. Ben si abbina alla colomba classica, con mandorle e canditi. Buona Pasqua!