di Umberto Gambino
Mariangela Cambria, 47 anni, messinese DOC, sposata e madre di due figli, laureata in Scienze Politiche con 110 e lode, donna del vino, produttrice a tempo pieno insieme ai fratelli e allo zio nell’azienda etnea Cottanera, è la nuova presidente di Assovini Sicilia, l’associazione che riunisce 100 aziende vitivinicole dell’isola, per un totale del 70% della produzione vinicola siciliana. Ecco la sua prima intervista dopo la nomina, concessa a noi di WiningPress
Uno dei compiti di Assovini Sicilia è quello di portare la Sicilia del vino nel mondo. Hai già in mente una nuova strategia o proseguirai nel solco già iniziato?
Intanto sento il dovere di ringraziare tutti i miei predecessori che hanno svolto il loro compito benissimo. Se oggi Assovini Sicilia è diventata così autorevole lo si deve soprattutto a loro. Io cercherò di proseguire nel solco già tracciato. Ma il compito principale per tutti noi del cda e per gli associati rimane quello di portare il brand dei vini siciliani in giro per il mondo attraverso precise strategie e azioni di marketing e promozione come masterclass, fiere all’estero, degustazioni.
Con il nuovo Cda avete già elaborato delle priorità per questo triennio?
Non ancora. Dopo l’elezione dello scorso 10 Luglio, aspettiamo la prima riunione operativa fissata per il 24 luglio. La mia idea è quella di continuare a pensare e promuovere la Sicilia come grande continente vitivinicolo, composto da un insieme di piccoli e grandi territori, ciascuno con le sue specificità e peculiarità. Posso assicurare che prediligo il lavoro di squadra, il confronto continuo. Non sono una persona abituata a fare da sola.
Il turismo di qualità nelle aziende vinicole è stato il tema dell’ultima edizione di SEP. Come pensate in concreto di incentivare questo filone? Da diverso tempo vediamo sempre più cantine che si stanno attrezzando per l’accoglienza con relais e altre strutture di accoglienza.
L’enoturismo rappresenta un settore strategico non solo per il settore vitivinicolo ma per l’intera economia dell’Isola. La Sicilia ha uno straordinario vantaggio in termini di qualità di produzione, bellezze paesaggistiche, varietà e diversità vinicole, storia, cultura, enogastronomia. Le aziende vitivinicole, consapevoli di questo patrimonio e grande potenzialità che avrà un impatto su tutta l’economia e il sistema, stanno già lavorando sull’enoturismo inteso come wine experience, ricettività alberghiera, esperienza enogastronomica e marketing territoriale. E gli ultimi dati di Assovini Sicilia lo confermano. Secondo il sondaggio 2023 appena pubblicato, il 90% delle aziende di Assovini Sicilia ha una struttura adibita all’enoturismo per la degustazione in cantina. Il 32% di queste possiede una struttura ricettiva con posti letto e il 30% offre una proposta di ristorazione. I servizi offerti dalle cantine Assovini sono sempre più curati e diversificati, trasformandosi in wine experience: oltre il 51% offre dai corsi di cucina ai percorsi benessere, dal wine trekking ai tour che interagiscono sempre più con il paesaggio e la cultura dei luoghi. Come associazione, vogliamo promuovere l’enoturismo dei nostri associati attraverso press tour, eventi ma anche supportando le loro attività e definendo delle strategie di sistema e di marketing territoriale. La cantina non è solo il luogo dove si degusta ma dove si ascolta musica, si ammirano opere d’arte, si fa yoga. Questo perché il vino ha un grande valore simbolico e culturale in grado di sintetizzare tutti gli elementi legati alla storia, cultura, territorio, persone.
Che effetto fa essere la prima presidente donna di Assovini Sicilia?
Sento una grande responsabilità dentro di me anche perché oggi sono io la Presidente di un’Associazione che ha avuto in passato alla guida figure di primissimo piano quali Diego Planeta, Lucio Tasca d’Almerita e Giacomo Rallo. Tutti uomini del vino dai quali ho tratto preziosi insegnamenti. Io cercherò di fare del mio meglio. Posso assicurare fin da ora che sarò giusta, equa, discreta.
Non solo una Presidente donna, ma anche tutto il vertice dell’associazione è al femminile e 4 componenti su 9 sono donne. Un bel segnale, certamente voluto. Anche nella parità di genere la Sicilia del Vino è avanti.
Sono felicissima di essere alla guida di un progetto dinamico che vede al mio fianco due donne del vino molto intelligenti, che stimo moltissimo e che saranno preziosi punti di riferimento per il futuro della nostra associazione: Lilly Ferro Fazio, vicepresidente, e José Rallo, consigliere delegato al coordinamento delle attività di finanza agevolata. Sono certa che lavoreremo insieme a tutto il Cda in piena sintonia. È un bel segnale di rinnovamento che dimostra come Assovini Sicilia sia sempre al passo con i tempi e aperta ad ogni cambiamento. Lo dimostrano anche i dati degli associati di Assovini Sicilia: Il 97% delle cantine ha almeno una donna in ruoli strategici in percentuali e settori così suddivisi: il 59% delle donne rappresenta la proprietà, il 46% riveste ruoli di management nel marketing e promozione, mentre nel 25% dei casi le donne hanno ruoli di direzione tecnica e controllo di qualità.
Nel 2020 il fatturato di Assovini Sicilia era di 6,5 milioni di euro. Tutti reinvestiti per servizi a favore dei soci come per esempio l’internazionalizzazione dei prodotti, la partecipazione a fiere nazionali e internazionali, sfruttamenti dei fondi OCM paesi terzi e promozione, i PSR piani di sviluppo rurale. Sarà mantenuto o incrementato?
Il 2020 non è un anno significativo perché eravamo in tempo di covid, nel 2022 il fatturato di Assovini è stato di circa 7,5 milioni. La tendenza è nel cercare di mantenerlo. Incrementarlo dipenderà tutto dai massimali imposti dai bandi promozione.
Oggi le aziende socie sono 100: pensate di accoglierne altre a breve?
Come sempre, valuteremo le nuove richieste caso per caso, in maniera collegiale. Ricordiamoci che Assovini Sicilia è l’associazione di vitivinicoltori siciliani che riunisce 100 aziende vitivinicole con l’obiettivo di promuovere il vino siciliano di qualità nel mondo. Chi vuole fare parte della nostra associazione, indipendentemente dalle dimensioni dell’azienda, deve essere consapevole del valore unico del vino come parte del patrimonio culturale, economico e produttivo dell’Isola. Ad oggi, Assovini Sicilia racchiude una straordinaria varietà e diversità di imprese vitivinicole sia dal punto di viste del profilo imprenditoriale – piccole, medie e grandi aziende – che dal punto di vista territoriale – nord, sud, est, ovest, centro -. Tutte le nostre aziende hanno come comune denominatore la qualità produttiva e la condivisione di valori, idee, progetti, obiettivi.
Sicilia en primeur è ormai un evento cult, un format anche copiato da altri consorzi e associazioni. Pensate di mantenerlo così com’è o avete l’idea di rinnovarlo?
Il format funziona bene e lo dimostra il fatto che Sicilia en Primeur sia stato e continua ad essere una sorta di trend setter per altre realtà come la nostra. L’innovazione passa sempre per il cambiamento.
Avete già un’idea della sede di Sicilia en primeur 2024?
Non ancora, ma ci sono già diverse proposte sul tavolo. Decideremo presto.
Come si orienterà la bussola della tua presidenza?
Vorrei che Assovini Sicilia operasse in armonia e sinergia e svolgesse il ruolo di un vero e proprio collante delle piccole e grandi aziende e delle loro esigenze. Aprirò un dialogo e una forte azione di sinergia con le nuove generazioni, la Next Generation di Assovini Sicilia.
Secondo te il vino siciliano dove sta andando? Non c’è il rischio che il successo dei vini dell’Etna possa in qualche modo oscurare l’ascesa degli altri territori dell’isola?
I vini della nostra bella isola attraversano uno straordinario momento di eccellenza e sono sempre più richiesti in Italia e all’estero. Dobbiamo cavalcare l’onda positiva. Quanto al discorso Etna, penso che dobbiamo promuovere e far conoscere tutte insieme, senza sbilanciamenti, le tipologie dei vini siciliani: io sostengo da sempre che ci sono diverse Sicilie del vino.
Fra l’altro siete diventati una famiglia di presidenti: cosa vi siete detti con tuo fratello Francesco, presidente del Consorzio dei vini Etna Doc?
Lui mi ha fatto gli auguri e mi ha abbracciato. Siamo una famiglia forte che non teme le sfide.
A chi hai pensato quando sei diventata ufficialmente presidente di Assovini Sicilia? Hai una dedica da fare?
Da principio Sono stata molto combattuta quando mi è stata proposta la mia candidatura unitaria da tutto il Cda. Per me è una sfida con me stessa. Poi però mi sono detta: “Sarà impegnativa ma ce la farò”. Ho dedicato la mia nomina a mia mamma Maddalena.
Sei anche mamma di due figli oltre che produttrice e da pochi giorni pure presidente di un’importante associazione imprenditoriale con gli occhi di molti puntati addosso. Come concilierai tutto questo?
Con la determinazione che ho sempre avuto nel lavoro e nella vita di ogni giorno.
Tanti auguri di buon lavoro da tutti noi di WiningPress