(U.G.) Anno di grazia 2014, vigilia del Vinitaly. Cinque consorzi firmano l’accordo che darà vita alla “Rosé Revolution”, un patto d’intenti per valorizzare il vino rosato autoctono italiano, mettendo insieme storie e vitigni di territori diversi che hanno in comune la vocazione a produrre vini rosati di qualità. Vi aderiscono i Consorzi di Tutela del Bardolino, della Valtènesi, d’Abruzzo, del Salice Salentino e il Castel del Monte. Si rafforza così un sottile filo liquido “pink” che unisce il Garda veneto e lombardo, l’Abruzzo e la Puglia.
Dopo sei anni, un bel pezzo di “rivoluzione” si è compiuta e i vini rosati (o meglio “rosa” e non più rosé) sono stati in un certo senso “sdoganati” nei gusti del pubblico, sfatando anche un paio di falsi miti. Due su tutti: “I vini rosa si possono bere solo nella stagione estiva”; “i vini rosa sono vini da donne”. Convinzioni quanto meno affrettate e superficiali.
In realtà, alla prova ripetuta dei fatti (leggi “assaggi”) la qualità dei vini rosa italiani da vitigni autoctoni si è innalzata parecchio. Non più vini di “serie B”, né gli “scarti” della produzione dei rossi. Al contrario: vini con una ben precisa identità e dignità e con un discreto potenziale di longevità che li rende piacevoli da bere anche dopo l’annata di uscita sul mercato.
Nell’ultimo biennio abbiamo potuto assaggiare eccellenti rosati provenienti da diverse regioni: dal Veneto alla Sicilia (provare per credere i rosati etnei da Nerello mascalese!), dalla Puglia alla Calabria, passando per l’Abruzzo (Cerasuolo avvolgenti) e il Lazio, e senza trascurare Piemonte e Toscana.
In queste righe abbiamo voluto concentrare l’attenzione sul Chiaretto di Bardolino, la tipologia di vino rosa più apprezzata dai mercati internazionali: in particolare da Germania e Stati Uniti, nonostante le difficoltà legate alla crisi pandemica.
Oggi il Chiaretto di Bardolino è il vino rosa italiano più bevuto nel nostro Paese e all’estero: circa 10 milioni di bottiglie vendute.
Dal 2018 il Consorzio (presidente Franco Cristoforetti, direttore Angelo Peretti) ha varato una Doc autonoma per il Chiaretto, staccandolo dalla Doc Bardolino, della quale faceva parte sin dall’approvazione del primo disciplinare, nel 1968.
Quali sono le uve che compongono il Chiaretto? Senz’altro la Corvina Veronese, utilizzata fino al 95% nell’uvaggio, fatta salva una quota minima del 5% di Rondinella. Non di rado si ritrovano piccolissime quote di Molinara e Sangiovese.
La maggior parte dei produttori ha deciso di utilizzare per il Chiaretto solo uve da vigneti appositamente dedicati, separandole da quelle destinate al rosso Bardolino. Scelta fatta per dare un’identità ben precisa al vino rosa della sponda veronese del Garda che risente chiaramente del microclima specifico creato dal lago.
Il colore del Chiaretto. Fino a cinque-sei anni fa era rosa chiaretto o cerasuolo, oggi è sempre più tenue: dal rosa pallido, al rosa salmone, al rosa antico, fino addirittura a sfiorare nel giallo paglierino. Segno che i viticoltori – grazie a vinificazioni mirate – cercano di dare al vino finale tinte più naturali che resistano nel tempo, e non più quelle artefatte di una volta. Scelte fatte – precisa il Consorzio – in tempi non sospetti, prima del recente boom commerciale di certi rosati francesi.
Nei mesi scorsi (lock down permettendo) abbiamo assaggiato una nutrita serie di Chiaretto di Bardolino, in collaborazione con il Consorzio di Tutela (che WiningpPress ringrazia per la collaborazione).
Ecco i sei vini – tutti dell’annata 2019 – che ci sono piaciuti di più e che consigliamo di bere a una temperatura di servizio di 8-10°C.
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Le Tende – Bardolino Chiaretto Classico DOC 2019
Nasce dai sulle Colline Orientali del Lago di Garda, a Lazise, dai vigneti di proprietà di Mauro Fortuna e Franco Lucillini.
Corvina, Rondinella e Sangiovese (percentuali non indicate). Vino biologico, tappo Stelvin.
Alla vista rosa antico chiaro.
Al naso è delicato e cangiante fra petali di rosa fresca, fragoline, ribes, papaya.
Il palato si distingue per freschezza, rotondità e piacevoli ritorni di ribes nel finale.
Fa 48 ore di macerazione sulle bucce. Due mesi in acciaio sui propri lieviti.
Lo consigliamo con piatti a base di scampi e frutti di mare.
Tenuta La Presa – Bardolino Chiaretto Baldovino DOC 2019
Nasce sulle colline lievi di Caprino Veronese, dove si trova la cantina della famiglia Dei Micheli.
Corvina 70%, Rondinella 20%, Molinara e Sangiovese per il restante 10%.
Rosa buccia di cipolla molto chiaro nel calice.
Note di mandarino, pompelmo e timo, accompagnate da una scia netta di liquirizia. Non mancano accenni di fiori di campo e cannella.
In bocca è sapido ed elegante, con una buona vena acida che ne allunga il sorso davvero accondiscendente.
Affinamento in serbatoi di acciaio.
Da abbinare a carne bianca o a formaggi freschi.
Valetti – Bardolino Chiaretto Classico DOC 2019
Azienda a Bardolino, nel borgo di Calmasino. E’ la zona Classica del Bardolino Chiaretto. Il viticoltore è Luigi Valetti, coadiuvato dai figli Stefano. Luca e Davide.
Corvina, Rondinella, Molinara e Sangiovese (percentuali non indicate).
La sua veste è rosa ramato chiaro.
Profumi tenui che si amplificano dopo qualche minuto. Si espande con nuances di arancia rossa, lampone, mela verde, clorofilla, accenni di pepe rosa.
Sorso fresco, divertente e di buona progressione.
Affinamento sulle fecce nobili per 2 mesi. Poi in acciaio per 5 mesi.
Tipico vino da aperitivo con stuzzichini salati.
Gorgo – Bardolino Chiaretto 2019 DOC
Vigneti sulle colline moreniche di Custoza, nel comune di Sommacampagna. Al timone aziendale c’è oggi la dinamica Roberta Bricolo che ha raccolto il testimone dai genitori, imprimendo una decisa svolta green alla produzione.
Corvina, Rondinella, Molinara (percentuali non indicate). Vino biologico.
Rosa salmone molto chiaro.
Note di pompelmo e amarena con una spruzzata di frutti di bosco e fiori di rosa.
Subito avvolgente, sfodera una intensa verve minerale che ne caratterizza il sorso lungo e succoso. Nota speziata nel finale.
Affinamento di 3 mesi in vasche d’acciaio.
Provatelo con la pizza margherita e non ve ne pentirete.
Le Fraghe – Bardolino Chiaretto DOC Ròdon 2019
Le vigne si trovano ad Affi e Cavaion Veronese e sono curate da Matilde Poggi, presidente nazionale della FIVI.
Corvina e Rondinella vinificate separatamente. Vino biologico. Tappo Stelvin.
Curiosità: “Ròdon” in greco significa rosa.
All’aspetto è rosa cerasuolo molto chiaro.
Diffonde profumi di rosa, poi ribes, amarena e sbuffi di clementina.
In bocca scorre fragrante, nitido, diretto, con una lieve petillance che non guasta affatto. Ma è anche sapido e morbido.
Affinamento per 3 mesi in acciaio.
Abbinamento con il Sushi.
Le Ginestre – Bardolino Chiaretto Classico DOC 2019
Cantina a Lazise, sulle rive del Garda, di proprietà di Marco Ruffato.
Corvina, Corvinone, Rondinella e Molinara.
Rosa cipria nel calice.
Note nitide di peonia e petali di rosa, poi un cesto di frutta fresca dove emergono cedro, fragoline di bosco e lamponi.
Al palato freschezza, sapidità, consistenza e un finale netto di agrumi.
Affinamento in acciaio per 3 mesi.
Consigliato con preparazioni a base pesce di lago.
Per ulteriori info sulla denominazione: www.consorziobardolino.it