Il Comune in provincia di Trieste promosso capofila di un progetto di ampio respiro, che mette in rete altri paesi del Friuli Venezia Giulia e delle vicine Slovenia e Croazia, in un’ottica europea e transfrontaliera. Un ricco programma d’eventi culturali ed enoturistici per un anno, con uno sguardo rivolto a Gorizia e Nova Goriča 2025 (Capitale Europea della Cultura) e allo sviluppo sostenibile (Agenda 2030)
Il passaggio delle consegne a Barolo Città Italiana del Vino 2021 durante la Convention delle Città del Vino (19-21 novembre)
Duino Aurisina (Devin Nabrežina in sloveno) è la nuova Città Italiana del Vino 2022. Il piccolo Comune enoturistico in provincia di Trieste ha superato a pieni voti “l’esame” della commissione tecnica del consiglio nazionale dell’Associazione Città del Vino, spuntandola su altre meritevoli candidature, come Menfi (Ag) e Ziano Piacentino (Pc), grazie a un dossier che la vede capofila di un ricco programma d’iniziative che coinvolge altre Città del Vino del Friuli Venezia Giulia, ma anche delle vicine Slovenia e Croazia, in un’ottica di collaborazione europea e transfrontaliera.
La nomina, che ha ricevuto il plauso del presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, verrà ufficializzata durante la Convention delle Città del Vino (19-21 novembre) con il passaggio delle consegne tra Renata Bianco, sindaco di Barolo (Città del Vino Italiana 2021) e Daniela Pallotta, sindaco di Duino Aurisina, che ha sottolineato la grande soddisfazione per un “riconoscimento a un ambiente estremo e affascinante come il Carso, luogo d’eccellenza della produzione vitivinicola italiana ed europea. Un territorio unico e meraviglioso – sottolinea il sindaco Pallotta – premiato da un grande lavoro di squadra con un programma che coinvolgerà quasi tutte le Città del Vino del Friuli Venezia Giulia e i rispettivi territori”.
“Siamo particolarmente soddisfatti del risultato ottenuto da Duino Aurisina, che già lo scorso anno aveva partecipato con grande convinzione – ha commentato il coordinatore regionale delle Città del Vino FVG, Tiziano Venturini -. L’originalità del progetto è quello di rappresentare non soltanto il Comune ma un intero territorio, mettendo in sinergia altre amministrazioni e dando valore al rapporto di collaborazione ormai consolidato in questi anni. Inoltre – conclude Venturini – l’iniziativa ha una vocazione transfrontaliera che coinvolge anche le Città del Vino istriane della Croazia, come Buie, Verteneglio, Umago e Grisignana. E l’impegno continuerà anche in seguito perché intendiamo candidarci a ospitare l’edizione 2025 del concorso enologico internazionale delle Città del Vino, quando Gorizia e Nova Goriča saranno capitali europee della cultura”.
“Il riconoscimento a Duino Aurisina ha un alto valore anche in un’ottica di collaborazione europea tra Paesi vicini e confinanti – ha commentato il presidente di Città del Vino, Floriano Zambon -. Il Carso è da sempre un territorio di influenze tra lingue e culture diverse e il titolo di Città Italiana del Vino 2022 è anche un omaggio a una condivisione di valori e di reciproca collaborazione tra territori e culture diverse. Anche in questo caso l’enoturismo e la difesa delle economie locali è un grande terreno di unione e confronto”.
Il riconoscimento ottenuto da Duino Aurisina è frutto di un grande lavoro di squadra condotto in questi mesi dal coordinamento delle Città del Vino del Friuli Venezia Giulia (30 soci: di cui 26 Comuni e 4 Proloco) che ha saputo mettere a regime un dossier progettuale convincente e di qualità, in un’ottica di sinergia collaborativa tra vari Comuni ed enti locali.
Tra i numeri del progetto da segnalare 33 schede di grandi ed importanti eventi della nostra Regione, che vedranno lo sviluppo da febbraio a dicembre 2022 con un significativo indotto per tutto il territorio. Tra le schede presentate figura la presenza di oltre 25+15 comuni della Regione e delle vicine Slovenia e Croazia per rendere transfrontaliero il progetto, oltre 13 proloco regionali, per un totale di 218 soggetti coinvolti, tra pubblici e privati, a cui vanno ad aggiungersi tutte le aziende agricole partecipanti a vario titolo. Un “esercito” di quasi 500 entità pronte a promuovere la importante candidatura. Il valore totale della proposta corrisponde a 1.229.180 euro.