(U.G.) Cinque anni dopo, l’annata 2015 si conferma alla prova del calice. Cinque stelle per un millesimo eccellente così come promette di essere all’altezza anche il Brunello 2019 (giudicato cinque stelle dagli esperti) che assaggeremo in bottiglia fra cinque anni.
Non si può certo dire che i Brunello assaggiati a Benvenuto Brunello 2020 (negli USA un mese prima di noi) siano omogenei ma, al contrario, sono assai diversi fra loro, secondo il territorio di provenienza: più solari, un po’ più muscolari quelli dei quadranti sud della denominazione; più fini, profumati e minerali quelli delle zone nord. Con due fil rouge su tutti: eleganza ed armonia assolute.
Inutile lasciarsi andare alle consuete note tecniche dettagliate che – per il 2015 (annata calda ma non troppo) – raccontano un ventaglio di frutta, fiori rossi, spezie e tinte balsamiche, punteggiate da note solo a tratti più evolute. Di sicuro c’è che il potenziale di longevità di questi vini è nella stragrande maggioranza dei casi davvero elevato. Tanta qualità nella materia prima di partenza (Sangiovese grosso) non può che portare a vini di grande qualità finale, non ancora all’apice di un’ideale curva evolutiva, con grandi margini di miglioramento. Il Brunello 2015 è così. Potente ma non troppo, elegante di sicuro, ben fatto quasi sempre. In una parola: complesso! E il lavoro appassionato, attento, scrupoloso dei vignaioli di Montalcino ha fatto il resto.
Com’è allora il Brunello 2015? Oggi eccellente, fra due-tre-cinque anni certamente eccezionale. Perciò, il dilemma è: berlo subito o conservarlo in cantina per qualche anno? Il consiglio è, se ne avete la disponibilità: procuratevi almeno due bottiglie delle etichette che vi hanno emozionato di più: una da assaggiare in tempi brevi; l’altra per scoprire l’emozione del “come sarà” più avanti.
A Benvenuto Brunello 2020 (è stata la 28esima edizione) – ospitato nel chiostro di Sant’Agostino, a Montalcino – nessuno ha imbottigliato e presentato la Riserva 2014. Perfetta, come sempre, l’organizzazione a cura del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino, guidato dal presidente Fabrizio Bindocci, supportata per la prima volta dalla competenza dell’ufficio stampa Ispropress.
Brunello di Montalcino DOCG 2015. Ecco i 33 che mi sono piaciuti di più:
Albatreti
Baricci
Camigliano – Paesaggio Inatteso
Carpineto
Casanova di Neri – Tenuta Nuova
Casanuova delle Cerbaie 2015
Castello Romitorio – Filo di Seta
Castiglion del Bosco – Campo del Drago
Col d’Orcia
Franco Pacenti – Rosildo
Fuligni
Giodo
Il Marroneto
Il Marroneto – Madonna delle Grazie
Il Pino – Fattoria del Pino
Il Poggione
La Fiorita “No”
La Magia – Ciliegio
La Poderina
Le Ragnaie – Vigna Vecchia
Le Ragnaie Fornace
Mastrojanni – Vigna Loreto
Pietroso Brunello
Podere le Ripi – Amore e Magia
Poggio di Sotto
Roberto Cipresso
San Lorenzo
Sesti
Tenuta Le Potazzine
Uccelliera
Ventolaio
Villa I Cipressi – Zebras
Val di Suga – Vigna del Lago
www.consorziobrunellodimontalcino.it