di Marina Alaimo “Acino Ebbro”
I Colli di Luni tratteggiano una fascia stretta di terra che segna il confine tra la Liguria di levante e la Toscana. Racchiusi fra Luni e Castelmagno Magra, in provincia di La Spezia, si estendono i 45 ettari di vigna della famiglia Bosoni, suddivisi in piccoli appezzamenti circondati dalle Alpi Apuane e poco distanti dal mare. Un territorio unico nel paesaggio, così come nelle caratteristiche geologiche e pedoclimatiche.
Paolo Bosoni ha voluto che la sua azienda – Lunae – diventasse un luogo dove si facesse cultura del territorio che ha una sua antica vocazione vignaiola. Ha ereditato negli anni settanta la piccola cantina che da diverse generazioni ci si tramandava. Aveva già programmi ambiziosi con lo scopo di fare emergere il territorio. Consapevole dell’importanza di acquisire una conoscenza profonda dell’areale Lunigiano e delle sue uve, Paolo ha avviato un importante studio di ricerca sui vitigni storici, sperimentando interessanti vinificazioni in purezza delle varietà in genere utilizzate in uvaggio.
Pur avendo la Lunigiana un’anima vignaiola antichissima, risalente agli Etruschi, la Doc Lunae nasce solo nel 1989, quindi l’esperienza di una vitivinicoltura specializzata è recente e poco nota. I suoli cambiano molto da una zona all’altra, proprio per la presenza delle alte montagne, del fiume Magra e del mare. Anche in questo campo la famiglia Bosoni continua a portare avanti il programma di studio dei suoli, indispensabile per valorizzare al meglio i propri vini. La famiglia è il valore aggiunto che dà forza e concretezza al progetto, Paolo attualmente è affiancato dai figli Debora e Diego.
Siamo nel regno del Vermentino, ma i Bosoni hanno scelto di incrementare la presenza di altri vitigni locali come Albarola, Malvasia, Pollera Nera e Massareta.
Il Vermentino viene declinato in diverse interpretazioni. L’Etichetta Nera è l’ultimo nato, fortemente voluto da Paolo Bosoni per affermare le grandi potenzialità del Vermentino della Lunigiana, ottenuto dalla selezione delle uve migliori provenienti dalle vigne storiche sulla fascia collinare tra Castelnuovo Magra e Ortonovo. Nel millesimo 2018 ha ricevuto il riconoscimento di migliore vino bianco d’Italia dalla Guida ai Vini 2020 del Gambero Rosso, un risultato che ha ripagato ampiamente l’impegno e la passione investiti.
Tra le tante risorse e i programmi messi in campo, ci ha colpito particolarmente l’Albarola, il vino realizzato con le uve bianche dalle quali prende il nome. Un’uva neutra in partenza, impiegata unicamente in uvaggio con il più celebre Vermentino al quale conferisce spalla acida, specie nelle annate calde. La caparbietà di casa Bosoni ha saputo dare finalmente l’identità meritata all’Albarola, che abbiamo degustato nell’annata 2019. Scarico nel colore, anche questo un tratto tipico che lo faceva poco apprezzare, si rifà prontamente al naso definendo un profilo di erbe mediterranee, solare in ogni sua declinazione, rimanda sbuffi di tuberosa, mandarino e anice stellato. L’assaggio definisce un andamento dinamico, nessuna timidezza, ma decisione e conquistato coraggio che vibra sulle note sapide e fresche.