(U.G.) C’è un filo conduttore chiaro per poter definire il Chianti Classico del terzo millennio: un grande vino rosso italiano sempre più intimamente connesso al territorio che lo esprime, in grado di vincere su tutti i mercati proprio grazie alla sua riconoscibilità. L’edizione numero 29 della Chianti Classico Collection 2022 (tag #CCC22) – con 180 produttori in presenza e 650 etichette in degustazione – tornata nella casa madre della Stazione Leopolda di Firenze, conferma che il percorso intrapreso dal Consorzio di Tutela, è quello giusto.
La novità di rilevo è il progetto in fase avanzata delle UGA (Unità Geografiche Aggiuntive), vero leitmotiv dell’anteprima del Gallo Nero, come a voler “sottolineare quel carattere fiero che solo il Sangiovese di qualità prodotto nell’area del Chianti Classico può continuare a mostrare così a distanza di tempo e a tutte le età”, per dirla con le parole del presidente Giovanni Manetti.
Ma in cosa consiste il progetto UGA: è la suddivisione del territorio di produzione del Chianti Classico in zone più ristrette e dotate di maggiore omogeneità, con l’indicazione in etichetta il nome di queste aree. Quando sarà concluso l’iter burocratico al disciplinare, la scritta UGA sarà indicata, in una prima fase, solo sulle etichette dei Chianti Classico Gran selezione. La distinzione delle 11 aree UGA (San Casciano, Montefioralle, Panzano, San Donato in Poggio, Castellina, Vagliagli, Greve, Lamole, Radda, Gaiole, Castelnuovo Berardenga) è stata attuata in base all’omogeneità dei suoli e del microclima, ma anche per caratteristiche quali la riconoscibilità enologica, la storicità e la notorietà di ogni singola area. Nei vini UGA la percentuale minima di Sangiovese passa dall’80 al 90% e la parte restante deve essere rappresentata da altri vitigni a bacca rossa chiantigiani.
Le tre tipologie del Chianti Classico DOCG
Chianti Classico Gran Selezione: E’ il vino prodotto da vigna singola o da selezione delle migliori uve esclusivamente di proprietà che esprime al massimo grado l’espressione del terroir di ciascuna azienda. Il vino fa un invecchiamento minimo di 30 mesi di cui 3 di affinamento in bottiglia. E’ l’apice della piramide qualitativa di produzione.
Chianti Classico Riserva: 24 mesi d’invecchiamento minimo di cui 3 di affinamento in bottiglia. Chianti Classico annata: 12 mesi d’invecchiamento.
Gran selezione: andamento delle annate 2019 e 2018
Nel 2019 i viticoltori hanno vissuto un inverno rigido e umido, poi un’estate calda ma non eccessiva, con un settembre soleggiato che ha facilitato la perfetta maturazione delle uve. Annata ottima, non eccezionale. Molto buona la tipologia Gran Selezione mentre le Riserve non hanno convinto pienamente, tranne qualche eccezione positiva.
Discorso diverso per l’annata 2018, iniziata con un germogliamento precoce dovuto a temperature più alte della media stagionale nei mesi di marzo e aprile, seguita da un maggio abbastanza piovoso. Poi una buona estate calda, innaffiata da piogge sparse, con temperature nella media. Settembre soleggiato con buone escursioni termiche giorno-notte. Un po’ di respiro dopo la torrida estate 2017.
Gran selezione: le nostre impressioni
Nel complesso i vini 2019 svelano profumi delicati, non sfrontati, di confettura di frutta rossa e balsamici, con note evolute di tabacco dolce e cioccolato scuro mentre il sorso è avvolgente, agile, dritto, ben incentrato su sapidità e tannini fini, con le componenti dure e morbide in equilibrio quasi perfetto. Questi Gran Selezione si bevono bene già adesso ma fra 2-3 anni daranno più soddisfazione. Nei 2018, mantenendo le stesse caratteristiche descritte, emerge la nitidezza del frutto, per nulla inciso dall’uso del legno. Vini propositivi, eleganti, femminili, “fashion”. Il tag per descriverli in una parola è: #dinamico!
Ecco i 10 preferiti in ordine alfabetico e di annata
Bibbiano Chianti Classico Gran Selezione Vigna del Capannino 2019
Castello Fonterutoli Chianti Classico Gran Selezione Vicoregio 36 2019
Fontodi Chianti Classico Gran Selezione Vigna del Sorbo 2019
Riecine Chianti Classico Gran Selezione Vigna Gittori 50 2019
Castello di Ama Chianti Classico Gran Selezione San Lorenzo 2018
Castello di Bossi Chianti Classico Gran Selezione Berardo 2018
Castello di Gabbiano Chianti Classico Gran Selezione Bellezza 2018
Felsina Chianti Classico Gran Selezione Colonia 2018
Ricasoli Chianti Classico Gran Selezione Castello di Brolio 2018
Bindi Sergardi Chianti Classico Gran Selezione Mocenni 89 2017
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Riserve: ecco come sono
Prevalgono profumi di spezie ed erbe aromatiche, frutta rossa o nera, ancora fresca, su sfondi balsamici evidenti. In alcuni emergono più nette le caratteristiche di certi territori: dalla macchia mediterranea all’impronta a tratti terrosa o addirittura carnosa. Al palato sapidità in tutti e tannini in alcuni casi ancora scabrosi, però nervosi e di grande personalità (2019), o decisamente più fini ed eleganti (2018). Tag: #nervoso!
Questi i nostri 8 preferiti
Castellare di Castellina Chianti Classico Riserva Castellare 2019
Castello di Ama Chianti Classico Riserva Montebuoni 2019
Castello di Cacchiano Chianti Classico Riserva 2018
Fattoria di Valiano Chianti Classico Riserva Poggio Teo 2018
Istine Chianti Classico Riserva Levigne 2018
Le Fonti Panzano – Chianti Classico Riserva Le Fonti 2018
Tenuta Casenuove Chianti Classico Riserva 2018
Badia a Coltibuono Chianti Classico Riserva Badia a Coltibuono 2017
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Chianti Classico Annata
2020
La 2020 è stata un’ottima annata, caratterizzata da una primavera fresca e un’estate lunga e calda con buone escursioni termiche giorno/notte che hanno facilitato una perfetta maturazione delle uve. Il risultato si è notato nei vini finali perlopiù di grande struttura ed equilibrio.
In questi rossi più giovani si notano subito profumi nitidi, lineari, di fiori e frutti rossi freschi, ma emergono già sfumature speziate e balsamiche. In bocca sono generalmente corposi, sapidi, strutturati con tannini già morbidi. Piacciono tanto fin dai primi sorsi. Suvvia!
Possiamo ben dire che per l’annata 2020 l’abbinamento d’elezione è la classica grigliata di bistecca alla fiorentina. Tag: #gastronomico.
7 Chianti Classico 2020 consigliati
Bibbiano Chianti Classico 2020
Brancaia Chianti Classico 2020
Carpineto Chianti Classico Carpineto 2020
Castellare di Castellina Chianti Classico 2020
Chianti Classico Casa Emma 2020
Complicità – Chianti Classico Assolo 2020
E ci è piaciuto molto anche il 2019 qui sotto descritto: un anno in più di affinamento che aiuta tanto e completa meglio le sensazioni gusto-olfattive.
Bindi Sergardi Chianti Classico La Ghirlanda 2019
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Dati commerciali
Il Consorzio Vino Chianti Classico si è presentato alla Collection in un momento molto positivo per la denominazione. Il 2021, infatti, pur caratterizzato dall’evento eccezionale della pandemia, si è concluso con un bilancio migliore delle aspettative, con un + 21% rispetto al 2020 e +11% rispetto al 2019. Un trend di crescita che continua anche nel 2022 che, a fine febbraio, ha fatto registrare già un +7% rispetto al primo bimestre del 2021. In generale, è aumentato il valore globale della denominazione, anche a partire dalle uve: la quotazione al quintale della vendemmia 2021 è stata più alta del 20% rispetto all’anno precedente, offrendo una maggiore remuneratività anche alle aziende che non imbottigliano.
Per quel che riguarda il prodotto imbottigliato, si è confermata la tendenza alla crescita del peso – in volumi venduti e in valore – delle tipologie “premium” del Chianti Classico, Riserva e Gran Selezione. Nel 2021 le due tipologie hanno rappresentato, congiuntamente, il 43% della produzione e il 55% del fatturato (fonte Maxidata).
Guardando ai mercati del Chianti Classico, gli USA si confermano ancora una volta al primo posto, una posizione che ormai detengono da oltre 15 anni: una bottiglia su tre di Chianti Classico trova infatti sbocco in questo Paese (33% delle vendite totali); stabile al secondo posto il mercato interno dove oggi viene venduto il 20% del totale dei vini Chianti Classico commercializzati. Segue il Canada al terzo posto (10%), un mercato che negli ultimi anni ci ha dato grandi soddisfazioni.
Buona anche la performance del Regno Unito che si attesta al quarto posto (8%): un paese dove il Consorzio Vino Chianti Classico continuerà ad investire anche nel 2022 con vari eventi e attività promozionali. Poi, fra i mercati consolidati, la Germania (6%). A seguire i Paesi Scandinavi, la Svizzera, il Benelux e il Giappone.
Da evidenziare, fra i mercati emergenti che hanno mostrato maggiore dinamicità ed interesse verso la denominazione Chianti Classico, la Corea del Sud che nel 2021 ha raddoppiato le importazioni di Chianti Classico rispetto all’anno precedente e addirittura quadruplicato il numero delle bottiglie importate nel 2019.